Eleonora Duse
Il Progetto di Dottorato

Il Progetto di Dottorato

Il progetto di dottorato, da cui scaturisce il presente sito, nasce dal desiderio di intraprendere uno studio approfondito sull’Archivio Guerrieri, sorto nel momento in cui sono stati reperiti, presso il Laboratorio Digital Curation di DigiLab di Sapienza Università di Roma, delle lastre fotografiche di vetro, diapositive e un faldone contenente centinaia di fotografie, nessuna inventariata, ma quasi tutte raffiguranti Eleonora Duse. Questo materiale appartiene all’archivio di Gerardo Guerrieri, insigne intellettuale del Novecento, la cui documentazione è stata in parte acquistata nel 1987 dall’allora Dipartimento di Arte e Spettacolo e testimonia i suoi studi e le sue collaborazioni con i più grandi artisti dell’epoca: Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Cesare Zavattini e Vittorio Gassman. Per loro Guerrieri non ha svolto unicamente la funzione di dramaturg, ma quella che oggi si attribuisce al ghost writer, per tale ragione il suo nome è sconosciuto al grande pubblico.
Un preliminare studio dell’archivio ha permesso di ricondurre questo materiale iconografico a quello utilizzato da Guerrieri nei suoi allestimenti su Eleonora Duse, ed è apparso fin da subito evidente che queste immagini ben si prestavano ad un progetto teso a sviluppare sistemi innovativi di valorizzazione tecnologica da applicare agli archivi di spettacolo.
Il fulcro della presente ricerca è la ricostruzione, attraverso i materiale custoditi nell’archivio, della mostra Eleonora Duse e il suo mito, organizzata da Guerrieri a Palazzo Venezia di Roma nel 1985, la quale rappresenta l’ultimo allestimento da lui curato prima della sua tragica scomparsa, e ben si presta come case study di ricostruzione di una mostra attraverso i materiali d’archivio. Tale progetto ambisce quindi alla creazione di un prototipo virtuale della mostra , mentre l’innovazione della ricerca e il suo fulcro risiedono nel voler riproporre una mostra allestita nel passato attraverso un allestimento in realtà virtuale, in quanto le mostre virtuali rappresentano un ottimo strumento per l’esposizione dell’effimero, intese in questo caso come le testimonianze della cultura e della storia dello spettacolo. Alcune delle fotografie che sono state esposte nella mostra Eleonora Duse e il suo mito sono state riprodotte nelle sale che fungono da prototipo della mostra virtuale, accompagnate dalle didascalie scritte da Guerrieri e dalla colonna sonora originale.

Uno degli obiettivi che il presente progetto di ricerca si è posto è quello di dimostrare che la valorizzazione di documentazione d’archivio possa, e debba, avvalersi delle nuove tecnologie, non soltanto per la loro valenza spettacolare, ma anche per offrire immagini ad alta definizione corredate dai relativi metadati, attraverso cui comunicare i risultati delle ricerche scientifiche non soltanto agli addetti ai lavori, ma ad un pubblico quanto più ampio possibile.
Lo scopo dell’archivio non è unicamente quello della consultazione e conservazione, ma è anche quello di offrire modalità di valorizzazione e fornire strumenti di corredo in grado di indirizzare la ricerca e promuovere esposizioni, convegni e progetti di digitalizzazione, in grado di comunicare il patrimonio archivistico. Il prototipo tecnologico qui proposto potrebbe rappresentare una soluzione a basso costo per proporre collezioni di qualunque tipologia, siano esse di natura archivistica, bibliografica o museale. La comunicazione scientifica, e culturale in generale, deve saper utilizzare le potenzialità offerte dalla digitalizzazione e dalla multimedialità per offrire nuove prospettive di studio e di ricerca, fermo restando che una visita virtuale non sostituirà mai le emozioni suscitate da una reale. Internet però è anche il migliore strumento per la divulgazione scientifica, l’unico in grado di raggiungere un numero illimitato di utenti, e che potrebbero rappresentare potenziali futuri frequentatori di archivi, biblioteche, musei e luoghi della cultura. È questo il fine di questi istituti culturali, adempiere alle funzioni di ricerca, di divulgazione delle proprie collezioni e di didattica.

Letizia Leo